sabato, Aprile 27, 2024
 

Farmacisti e violenza domestica: qual è il vostro ruolo?

I farmacisti, in quanto membri più accessibili del sistema sanitario, possono svolgere un ruolo importante nella lotta alla violenza domestica. Questi professionisti infatti possono non solo fornire risorse alle vittime, ma anche fungere da promotori della ricerca e delle politiche pubbliche in materia.

Che cos’è la violenza domestica?

La violenza domestica è un comportamento abusivo che di solito comporta un modello reiterato di abuso fisico, sessuale, psicologico o economico. È importante ricordare che il fenomeno riguarda tutti: donne e uomini, di ogni età, orientamento sessuale e condizione economica, dalle persone di alto livello socio-economico, alla classe media fino a soggetti in situazioni finanziarie più precarie. Questi atti si verificano di solito all’interno della famiglia e della casa, ma possono anche colpire persone coinvolte in una relazione presente o passata che non fanno parte dello stesso nucleo famigliare.

Quali sono i segnali d’allarme che potete individuare?

Ci sono alcuni segnali o condizioni che potrebbero indicare che avete a che fare con una vittima di violenza domestica.

  • Segni visibili come lividi, ferite, tagli, ecc.
  • Disturbi funzionali ricorrenti: mal di testa, dolori addominali, disturbi del sonno, ansia, depressione.
  • Abuso di farmaci, soprattutto analgesici, ansiolitici e ipnotici.

Un professionista accessibile

Il farmacista si trova in una posizione unica per aiutare i pazienti, in particolare quelli che subiscono violenza domestica. Poiché la farmacia è un luogo facilmente accessibile e non richiede un appuntamento, il farmacista può essere considerato il membro più accessibile del sistema sanitario. Può quindi fornire risorse essenziali alle vittime di violenza domestica quando gli si rivolgono per prescrizioni o consigli.

Se pensate di avere a che fare con una potenziale vittima di violenza domestica, è importante valutare prima la situazione. Se ritenete che la persona sia in pericolo, è il momento di agire. Chiedete informazioni e offritevi di aiutare. Siate solidali e buoni ascoltatori se la persona ne ha bisogno. Ma soprattutto, non giudicate quando aiutate una vittima di violenza domestica. Se necessario, indirizzatela verso un professionista.

Uno strumento per aiutare le vittime

A Losanna, nel 2008 è stato introdotto un protocollo, facile da memorizzare, per prestare assistenza alle donne vittime di violenza domestica: il “DOTIP”. In seguito è stato esteso a tutto il Paese, tramite l’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo, che pubblica un «Protocollo d’intervento ad uso dei professionisti». Questo strumento di lavoro è stato sviluppato per aiutarli nel loro approccio:

  • Individuare (Dépister, in francese) = pensare sistematicamente alla violenza.
  • Offrire un messaggio di sostegno = prendere il tempo necessario, creare un legame in un ambiente rassicurante, ricordare alla vittima che la violenza è illegale e che l’autore è l’unico responsabile.
  • Trattare e organizzare il follow-up = prendersi cura della vittima, fornire assistenza e documentare.
  • Informare = spiegare e guidare.
  • Proteggere e prevenire garantendo la sicurezza della vittima, e dei suoi figli se necessario = valutare il rischio, adottare misure di emergenza, tenere conto della situazione dell’autore del reato, che a volte è in crisi.

L’aggiornamento di questo strumento di lavoro rientra nel Concetto cantonale di lotta alla violenza di coppia e al suo impatto sulla famiglia, convalidato dal Consiglio di Stato il 18 giugno 2018.

Un luogo di prevenzione

Secondo l’art. 9.f della LPMed, il farmacista e il personale di farmacia, in quanto professionisti della salute, sono tenuti ad interessarsi ai problemi della salute pubblica e a fare prevenzione. È anche possibile far comprendere, tramite manifesti o volantini, che la vostra farmacia è un luogo dove il tema della violenza domestica può essere affrontato in modo sicuro e soprattutto libero. Una donna o un uomo vittime di violenza domestica non affrontano spontaneamente l’argomento. Spetta quindi a voi sollevare la questione se avete dei dubbi su una potenziale vittima.

Farmacisti come consulenti

Una delle cose più importanti che i farmacisti possono fare è fornire informazioni sulla violenza domestica: come ottenere aiuto per se stessi o per altri e dove andare a chiedere aiuto. I servizi di assistenza alle vittime o il sito web «aiuto-alle-vittime» elencano anche tutti i centri di consulenza per cantone, i rifugi per donne e quelli per uomini.

La Prevenzione Svizzera della Criminalità, inoltre, pubblica una guida in PDF con consigli su come affrontare il tema della violenza domestica, come comportarsi con la vittima o il suo aggressore e tutti gli indirizzi utili. L’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo mette a disposizione dei professionisti una «cassetta degli attrezzi» che comprende opuscoli, piccoli poster e vari tipi di documentazione.

La violenza domestica può comprendere:

  • Violenza fisica: colpire, spingere, infliggere calci e altre forme di uso intenzionale della forza per causare lesioni fisiche.
  • Abuso sessuale: costringere o tentare di costringere a contatti o comportamenti sessuali senza il consenso della vittima.
  • Abuso psicologico: indurre paura attraverso l’intimidazione, distruggere beni personali, rifiutare di fornire informazioni, isolare la vittima da amici e familiari, stalking e cyber-stalking.
  • Abuso economico: privazione di risorse, sottrazione di denaro all’altro, indebitamento della coppia, mancato contributo alle spese domestiche, ecc.

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