venerdì, Marzo 29, 2024
 

Telelavoro: come restare in salute lavorando da casa

La pandemia di COVID-19 ha costretto molti lavoratori a svolgere da casa le proprie mansioni. Pur consentendo effettivamente di limitare i casi di contagio, il telelavoro presenta purtroppo un grosso inconveniente: una maggiore sedentarietà che può causare problemi precedentemente inesistenti. Analizziamone due più da vicino.

La sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale è generalmente molta diffusa tra chi svolge attività manuali. Tuttavia negli ultimi due anni, complice la diffusione del telelavoro, questo disturbo è diventato ancora più frequente. Si tratta di un disturbo articolare, osseo e muscolare che causa una serie di disagi fisici e dolori dovuti alla compressione del tratto di nervo mediano che transita attraverso il tunnel carpale, all’altezza del polso. Tale compressione conduce ad un processo infiammatorio del nervo stesso che sfocia in sintomi quali intorpidimento, formicolio, problemi di sensibilità o scariche elettriche nel dito medio.

I primi sintomi sono più sgradevoli che dolorosi. Ma è bene mettere in guardia i vostri clienti: meglio non aspettare troppo prima di intervenire. Progressivamente si possono instaurare, infatti, deficit motorio e dolore che si irradia dalla mano al braccio. Spesso i dolori si fanno sentire durante la notte, causando risveglio e insonnia. Le complicanze più severe sono la perdita di sensibilità alle dita e l’atrofia muscolare. Inoltre, è opportuno sottolineare che la sindrome del tunnel carpale è bilaterale in più della metà dei casi.

Una molteplicità di cause

L’insorgenza di questo disturbo è raramente imputabile ad una sola causa. Più spesso è il risultato di una serie di differenti fattori che vanno dalla predisposizione anatomica a talune patologie (diabete, artrite reumatoide, ipotiroidismo) passando per infortuni. Gli studi dimostrano inoltre che le donne presentano maggiori probabilità di soffrire di sindrome del tunnel carpale durante la gravidanza o la menopausa.

La sindrome del tunnel carpale è particolarmente diffusa fra chi svolge compiti manuali (lavoratori dell’industria manifatturiera, operai edili, sarte, musicisti, gamer, etc.) poiché i movimenti ripetuti, tipici di talune attività, possono causare dei microtraumi a livello del tunnel carpale che si ripercuotono sul delicato nervo mediano.

Fra le attività che possono favorire la comparsa di problemi, figura anche il lavoro al computer. L’uso prolungato e continuo della tastiera può, infatti, determinare traumi reiterati sulla faccia palmare del polso. L’uso del mouse del resto implica la ripetizione continua di movimenti che non sono abituali per il polso. Entrambi gli strumenti possono quindi portare ad un sovraccarico di mani e polsi, favorendo l’insorgere dell’infiammazione. Questi inconvenienti, già presenti quando si lavora in ufficio, divengono ancor più rilevanti in caso di telelavoro che viene spesso svolto in condizioni poco idonee: postazioni non ergonomiche, assunzione di posture errate, orario di lavoro prolungato, etc.

Alcuni rimedi contro il dolore

Nelle forme lievi o moderate, il trattamento medico comprende farmaci antinfiammatori, fisioterapia, impacchi di ghiaccio, riposo del polso e l’uso di un tutore, soprattutto di notte. Infine, i casi più gravi (circa un terzo) richiederanno un intervento chirurgico.

Mal di schiena: alcuni accorgimenti per prevenirlo

Il telelavoro causa un aumento della sedentarietà, che può comportare a vari disturbi. Il primo di questi è ovviamente il mal di schiena. Le cause di questi mal di schiena incipienti sono due: la mancanza di esercizio fisico – accentuata dal cessare improvviso del poco movimento svolto durante gli spostamenti quotidiani – e una postazione di lavoro inadeguata e/o una postura scorretta adottata dal paziente. Entrambi questi problemi possono essere risolti grazie a una serie di semplici accorgimenti.

Le caratteristiche di una postazione di lavoro ergonomica

In termini di attrezzature e mobili per l’ufficio, la maggior parte delle persone si trova meglio sul posto di lavoro che a casa. Per cominciare, molti non dispongono di una stanza preposta al lavoro e così improvvisano una scrivania su un angolo del tavolo del soggiorno o, peggio, sul divano. Questo comporta tensioni muscolari in varie parti del corpo, compresa la regione lombare.

Il primo consiglio che dovreste dare ai vostri clienti è di procurarsi una sedia comoda e una scrivania sufficientemente spaziosa. Il corpo deve aderire bene allo schienale della sedia. La sedia e la scrivania devono essere regolate in modo che i piedi poggino comodamente sul pavimento e gli avambracci sul piano del tavolo. Le ginocchia devono trovarsi a livello del bacino (se il sedile è troppo alto, si può usare un poggiapiedi).

Potete inoltre consigliare ai vostri clienti di lavorare in piedi ogni volta che il compito lo permette (leggere un documento, fare una telefonata, o qualsiasi altra azione che non richieda di stare seduti davanti allo schermo). Per variare le posture, suggerite l’uso di uno sgabello ergonomico o di una palla (come una palla svizzera); quest’ultima incoraggia il corpo ad adottare una postura dinamica, che rafforza i muscoli addominali e lombari.

Nuove ragioni per fare movimento

Lavorare da casa significa non avere quasi più ragione di spostarsi. Non c’è motivo di tirar fuori la bici dal garage, di rincorrere l’autobus o la metropolitana, né di correre giù per le scale per paura di arrivare in ritardo. Non c’è ragione di sgranchirsi le gambe all’ora di pranzo in cerca di uno spuntino: basta aprire il frigorifero! Se questo stile di vita è certamente meno stressante, il telelavoro elimina tutti quei «micro-spostamenti» che costituivano, per alcuni, l’unica attività fisica della giornata. Per colmare questa mancanza, incoraggiate i vostri clienti a trovare nuove scuse per muoversi regolarmente.

Può essere utile, per esempio, a inizio e fine giornata approfittare del tempo solitamente dedicato al pendolarismo per svolgere qualche esercizio di rafforzamento muscolare a casa. Ai clienti che mostrano segni di depressione si può suggerire una camminata veloce nei dintorni della propria abitazione all’ora di pranzo. Le pause caffè con i colleghi possono essere sostituite da sessioni di stretching particolarmente benefiche. Infine, ricordate loro che anche alcune attività domestiche (lavare i piatti, fare il bucato, passare l’aspirapolvere, ecc.) possono fornire qualche minuto extra di «movimento» durante la giornata.

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